A
ottobre ho avuto l'opportunità di indagare sullo strumento "Encefalografo",
ho incominciato il suo studio attraverso l’analisi delle immagini e
delle parole ad esso legate soffermandomi sul significato del suo nome nelle diverse lingue.
Ho
ripercorso la sua presenza nella storia a partire dalle sue misteriose origini, quando Hans Berger lo inventò; per poi soffermarmi sulla
sua evoluzione strutturale e funzionale con gli interventi di personalità che si sono impegnate nella costruzione di versioni variabili. Tali evoluzioni sono state ripercorse attraverso i numerosi brevetti relativi
agli accessori EEG ed ai dispositivi interni che compongono la sua anatomia
complessa. L’evoluzione ha portato lo strumento a svolgere numerosissimi impieghi
in vari contesti tra cui quello dello sport , nella creazione di spot pubblicitari o dei videogiochi, anche se
il suo uso principale rimane nell’ambito della medicina. Grazie al suo complesso
principio fisico ha infatti contribuito alla scoperta dell’epilessia,
avvenimento che ha portato la creazione di una serie di francobolli in
suo onore. Ha avuto anche un ruolo fondamentale nelle spedizioni della NASA
attraverso gli studi dell’attività cerebrale dei ratti.
Per
costruire un’analisi completa dello strumento è stato essenziale soffermarsi sugli
aspetti scientifici dalla Neurofisiologia, ossia la scienza ad esso
legato all’Elettrochimica che spiega i fenomeni elettrochimici che
permettono il suo complesso funzionamento. Per chiarire ulteriormente la sua
funzione sono state fornite delle semplici indicazioni per un uso corretto. Proseguendo con l’ambito del funzionamento, il materiale in metallo conduttore svolge un ruolo fondamentale in quanto permette di intercettare e trasmettere l'energia cerebrale.
Nel mercato esiste un'ampissima varietà di encefalografi che si distinguono nel marchio identificativo della casa costruttrice e nella rispettiva pubblicità. E' stato possibile portare in commercio una tale varietà di questo strumento grazie alle normative legate al suo impiego che consentono di regolare e universalizzare i criteri di costruzione ed uso.
Un altro aspetto essenziale affrontato è stato sicuramente quello dei simboli sia grafici che numerici: i primi si trovano legati all’uso dello strumento oppure all’origine antica della scienza stessa; i numeri nella loro semplicità invece riescono a simboleggiare concetti molto più complessi.
A
partire dal cervello, elemento centrale di questo strumento, sono stati
rintracciati e analizzati tre miti che affrontano il tema dell’encefalografo
da prospettive diverse. Sono state analizzate anche le presenze dello strumento
nelle arti tra cui quella del cinema sia nell’ambito delle serie
televisive che nei film fantascientifici; nella musica con la
rielaborazione dell’encefalografo sotto forma di encefalofono.
E’
stata analizzata anche la sua presenza nell’ambito letterario, in particolare
nei libri scientifici o romanzeschi; nei fumetti che attraverso
le immagini riescono a illustrare il mondo dell’elettroencefalografo e del
cervello.
Altri studi sono stati di carattere più generale come l’analisi tassonomica che consente di vedere la grande famiglia scientifica e di impieghi a cui fa parte; l’abbecedario che a partire dal semplice alfabeto consente di spaziarsi e affrontare lo strumento in ogni contesto possibile; e la mappaconcettuale che come una mappa neuronale collega i concetti principali di impiego in cui rientra lo strumento.
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